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Migliorare Ubuntu+1: il menù di avvio

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clacla

Uno degli aspetti di Ubuntu da rivedere è, a parer mio, il menu di avvio. Ovvero il menu Grub… Ora vi spiego perchè.

Il solito menu grub all’avvio

»Premessa
Avendo davanti a noi un menu di avvio (come quello sopra), come in tutte le classiche installazioni Ubuntu, ci troviamo subito davanti a un chiaro calo di stile…
Stile non inteso solamente nel senso estetico, che comunque viene a mancare, ma nel senso che non viene rispettato il concetto di Linux per tutti; il concetto che distingue la filosofia Ubuntu da quella Debian e che ha fatto arrivare la distro degli umani ad essere la più utilizzata. In una parola: semplicità.
Mettetevi dal punto di vista di un neofita pinguino, si ritroverà davanti un un menu di voci tra cui scegliere, molte delle quali per niente intuitive. Legge robe strane tipo kernel, 2.6.15–25–386, 2.6.15–23–386, recovery mode, memtest86+, etc.
Quindi cos’è che non va?

»Versione del kernel
All’avvio all’utente non interessa che versione il kernel abbia. Io sfido a trovare qualche d’uno (a meno che non abbia smanettato a ricompilare il kernel e robe simili) che scelga di avviare una versione diversa del kernel da quella più recente, installata con gli aggiornamenti di sistema… E mooolto raro che con gli aggiornamenti di sistema il kernel nuovo abbia problemi di avvio o simili, quindi perchè non mettere solo la versione più recente?
Certo l’ideale sarebbe che si potesse scegliere la versione kernel da un sottomenu di grub, in modo tale da accontentare tutti, però io mi accontenterei di questo.

»Recovery mode
Ora, per noi smanettoni non è un problema capire cosa vuol dire, ma una persona non molto ferrata in informatica e soprattutto che non conosce l’Inglese non saprà assolutamente cosa possa voler dire.
Ora io penso non sia difficile trovare dei programmatori con le capacità di scrivere un’utility per scrivere il menu.lst (il file di testo che contine il menu così come lo vediamo) tradotto nella lingua dell’utente principale.
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»Struttura logica del menu_
Altro aspetto che è carente è la parte logica nella distribuzione delle righe. Ovvero la forma attuale in cui nella parte iniziale del file vi sono i vari kernel, alternati con la modalità di rispristino, subito segiuta da “Other operating sistems” (tra l’altro, si torna al discorso dell’Inglese) e poi gli altri eventuali Windows.
Trovo che sia più logico dedicare una prima parte alla versione standard dei vari sistemi operativi installati, con nomi anche chiari, e solo dopo (magari separata da uno spazio, che da il senso di distacco e quindi di differenza dei due gruppi) le varie modalità di ripristino, ed eventualmente se il caso anche utility varie come memtest.

»Cosa intendo
Per rendervi più chiaro ciò che intendo ecco un’immagine:

Come lo intendo io (realizzato con theGimp)

Inoltre non riesco a capire come mai non mettano di default un’immagine in pieno tema ubuntu (quindi costruito dall’artwork team di ubuntu) come sfondo del menu.
Penso che si potrebbe arrivare a risultati migliori di quello che ho fatto io, utilizzando anche l’immagine di sfondo per ricreare quest’idea di suddivisione delle righe e quindi dei loro significati.

»Nuovo aggiornamento nuovo menu
Altra cosa che non riesco a concepire. Dato che quello che vi faccio vedere sopra lo ho sempre fatto sulla mia macchina per appunto chiarezza e stile, devo modificare manualmente il file del menu (/boot/grub/menu.lst). Dopo tutte le modifica fatte mi trovo il menu come piace a me, però appena faccio fare un’aggiornamento di sistema, che comprende una nuova revisione del kernel, questo file viene aggiornato e sostituito. Ovvero viene sovrascritto con quello standard e perde tutte le mie modifiche. Inoltre se il file in questione è stato modificato (come in questo caso) si perde la linea di avvio di Windows. Ok non è una tragedia, però questo bug (forse) sarebbe da sistemare.

Quindi sarebbe utile un’utility dove noi impostiamo le nostre modifiche a grub e questo si preoccupi di riapportarle ogni volta che un nuovo kernel viene installato, e quindi sovrascritto il menu.

»Ok sono frivolezze, ma…
Sono frivolezze queste per molti, ma lo sono per noi smanettoni, non per chi deve decidere di cambiare os.
Questo perchè piacciono le cose belle e accattivanti. Molti sono gli utenti che sono attirati dal cambio, solamente per alcune applicazioni o per la grafica bella. E questo la comunità Ubuntu non lo deve dimenticare. Deve puntare sulla veste grafica di tutto il sistema per fare breccia nella cuore dell’utente, ciò che ha determinato il successo di altri OS (un eco dice osx… osx… osx…).